48. congresso Scivac - PERITONITE INFETTIVA FELINA:
Stefano Bo1 Med Vet, Saverio Paltrinieri2
Libero professionista, Torino
Dipartimento di Patologia Animale, Igiene e Sanità Pubblica, Università di Milano
Premessa:La Peritonite Infettiva Felina (FIP o PIF) è una malattia immuno-mediata del gatto,ad esito fatale nella maggior par-
te dei casi clinicamente manifesti, espressione di una serie di infezioni sostenute da virus denominati coronavirus felini (FCoV)
Clinicamente un gatto che sviluppa la FIP può presentare iniziale depressione del sensorio, letargia, anoressia. In seguito spes-
so sviluppa una febbre modicamente elevata e che non risponde alla terapia antibiotica e gradualmente dimagrisce. Se si svi-
luppa la forma essudativa della FIP, il paziente presenta un addome ingrossato e, spesso, problemi respiratori dovuti all’accu-
mulo di liquidi in addome che spingono sul diaframma o anche per la presenza di liquidi direttamente in torace. La forma sec-
ca ha manifestazioni più vaghe, e può presentarsi con segni diversi (convulsioni, vomito, depressione, uveite) in funzione del-
l’organo prevalentemente colpito o anche solo con letargia e perdita di peso. In entrambe le forme, alle manifestazioni cliniche
correlate alle lesioni d’organo si associano alcune alterazioni clinico-patologiche che possono risultare discriminanti per la con-
ferma diagnostica della FIP: anemia non rigenerativa, leucocitosi con linfopenia e neutrofilia, iperproteinemia (con iper-γ-glo-
bulinemia e/o aumento anche delle α2-globuline). Altri aspetti diagnostici importanti sono l’aumento della α1-glicoproteina aci-
da, il riscontro di flogosi piogranulomatosa in citologici prelevati da eventuali masse addominali e, nelle forme effusive, l’ana-
lisi dei versamenti che presentano un quadro citologico di flogosi cronica mista, proteine elevate e ricche di gamma-globuline e
che possono essere utilizzati per ricercare immmunocitologicamente il FCoV. La sierologia e le tecniche molecolari (PCR e sue
modificazioni),importantissime nel controllo della diffusione della malatia negli allevamenti,non hanno invece alcun valore dia-
gnostico. Il gold standard per la diagnosi rimane l’esame istopatologico di biopsie tissutali. In caso di FIP vi sono all’esame
microscopico delle alterazioni caratteristiche osservabili da un patologo. L’orientamento perivascolare dei piogranulomi è il qua-
dro principalmente utilizzato.
Scopo del lavoro:Scopo del lavoro è stato di ottenere dati su casi di FIP in cui ad un esame retrospettivo le manifestazioni cli-
niche, la localizzazione delle lesioni e/o gli esami eseguiti erano atipici.
Materiali e metodi:Sono stati raccolti 20 casi di cui è stato possibile valutare le manifestazioni cliniche, la localizzazione del-
le lesioni, gli esami di laboratorio e l’esame istologico. La diagnosi di peritonite infettiva felina è stata basata sui risultati degli
esami istologici.
La conferma della presenza dei FCoV nei campioni bioptici od autoptici esaminati è stata effettuata tramite immunoistochimi-
ca su sezioni di tessuto fissate con formalina al 10% e dello spessore di 5 μdeparaffinate. Dopo blocco delle perossidasi endo-
gene su tali sezioni venivano applicati l’anticorpo primario anti-FCoV (gentilmente fornito dal Prof. N.C. Pedersen, Università
di Davis), l’anticorpo biotinilato ed il complesso avidina-biotina perossidasi. Dopo aggiunta del cromogeno (diaminobenzidina
o carbazolo) le sezioni venivano controcolorate con ematossilina.
Risultati:Dei 20 casi esaminati,6 presentavano lesioni intestinali di tipo proliferativo con quadri misti di ispessimento della pa-
rete,necrosi e similocclusioni. 3 presentavano segni neurologici compatibili con encefalomielite,ma ad andamento cronico,con
durata che in un caso ha raggiunto anche l’anno; 3 con patologie pleuriche atipiche e 2 con alterazioni a carico dei reni, 1 con
sola pericardite, 1 con epatopatia ed uno con splenomegalia. Nei due casi in cui era presente versamento pleurico, questo era
monolaterale e con caratteristiche chimico-fisiche non suggestive di FIP. Due dei casi con versamento si sono risolti per tempi
lunghi prima di esitare in forme letali di FIP.
Tutti i 6 casi con enterite presentavano una massa intramurale solitaria con interessamento di tratti di intestino variabile tra i 3
ed 12 cm. Tra questi soggetti non c’era prevalenza di sesso e l’età era compresa tra 1 e 3 anni.
Tranne che in un caso le alterazioni clinicopatologiche (esami ematochimici, elettroforesi delle sieroproteine e dell’eventuale
versamento, esami citologici) non sono risultate del tutto suggestive della patologia in atto che è stata confermata solo in corso
di esame istologico e mediante immunoistochimica.
Conclusioni:Nonostante nella gran parte dei casi di FIP i sintomi e le alterazioni clinico-patologiche siano nell’insieme diagno-
stiche come in tutte le forme patologiche è possibile incontrare casi atipici come quelli qui descritti. In questi casi si conferma
l’importanza di identificare il virus mediante tecniche immunoistochimiche. Tra le forme atipiche è importante segnalare l’au-
mento delle forme primariamente intestinali spesso confuse con tumori o con quadri di enterite intramurale necrotizzante.
Indirizzo per la corrispondenza:
Dr. Stefano Bo
Via Provana 3 - 10123 Torino
Professore a contratto in Clinica delle malattie infettive
Facoltà di Medicina Veterinaria Torino
E-mail:stefano.elleviti@libero.it
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