martedì 8 marzo 2011

Virologia ed esami consigliati

 

  • Coronaviridae
  • Famiglia di RNA-virus.
  • Monofilamento.
  • Grandi dimensioni (fino a 220 nm).
  • Con envelope.
  • Frequenti ricombinazioni genetiche "naturali" in vivo.
Coronavirus felini (FCoV):
Correlati antigenicamente con TGEV (suino) e CCV (cane) ed altri Coronavirus.

In passato i biotipi clinicamente importanti per i felini venivano classificati in base alle patologie indotte:
FECV (Feline Enteric CoronaVirus)
  • Agisce solo a livello enterico (vedi oltre)
  • Colpisce animali giovani
  • Modica gravità, autolimitante
  • La ricerca con la PCR ha però permesso l'isolamento anche nel sangue periferico e in organi interni
FIPV (Feline Infectious Peritonitis Virus)
  • è il frutto della mutazione di un FECV. Nel singolo gatto, la possibilità che avvenga la mutazione è legata all'intensità della replicazione virale, ovvero al "carico virale individuale". La mutazione è più probabile in caso di situazioni di stress
  • Azione sistemica
  • Prognosi infausta
  • Scarsa infettività, anche se vi sono rari casi in cui avviene la disseminazione enterica di virus patogeno da parte di un gatto ammalato
  • Struttura antigenica molto simile; probabilmente sono biotipi differenti di un singolo virus. é possibile e probabile la conversione del biotipo enterico a quello sistemico. La forma mutata è il virus della FIP, che deve essere considerata ad alta patogenicità ma di scarsa infettività.
Resistenza nell'ambiente:
  • · Rapidamente inattivato da detergenti e disinfettanti
  • · In condizioni sperimentali, le secrezioni essiccate e conservate a 21°C possono proteggere il virus per settimane

Patogenesi

Definizione di FIP: vasculite immuno-mediata, che avviene nel 5-10% dei gatti con infezione da FcoV (Addie, 1998).
La FIP è una patologia da immuno-complessi, nella quale gioca un ruolo importante la fissazione del Complemento.
Colpisce i felini domestici e selvatici.

Trasmissione:
· diretta
  • * tra gatto e gatto
  • * perinatale
· indiretta
  • * feci
  • * secrezioni oro-nasali
  • * scarsa resistenza nell'ambiente e sensibile ai comuni disinfettanti
Ingresso per via oronasale.

Replicazione nei tessuti:
  • * faringei
  • * enterici (sede definitiva per il FECV)
  • * respiratori
Viremia, tramite i monociti.
Anche se solitamente il virus enterico è altamente infettante, esistono dei gatti resistenti: infatti il 4% dei gatti sembra essere del tutto resistente all'infezione da FCoV, non diffonde il virus e ha una risposta anticorpale praticamente non rilevabile.
Target virale: macrofagi del SRE.
La formazione di anticorpi è all'origine delle lesioni:
· Formazione di immunocomplessi (ipersensibilità tipo Arthus)
  • * deposito nelle pareti vascolari, con conseguente vasculite
  • * amplificazione della flogosi per azione di interleuchine e prostaglandine
  • * formazioni di perivasculiti necrotizzanti piogranulomatosa
La comparsa di una forma clinica, la tipologia della stessa ("secca" o "umida") e la velocità dell'inesorabile progressione sono legate a:
· Variabili legate al virus
  • Ceppo
  • Dose
  • Via d?ingresso
· età del gatto ?
  • massima prevalenza negli animali di età compresa tra 6 e 24 mesi. L'80% dei gatti FIP < 2 aa.
  • può comunque colpire gatti di qualsiasi età: esiste un picco di prevalenza anche tra 10 e 14 aa.
· infezioni concomitanti ?
  • * Infezioni concomitanti con retrovirus (FeLV e FIV) facilitano l'infezione da coronavirus e contribuiscono alla gravità dei segni clinici in caso di FIP
· Stress, condizioni ambientali
  • * Gli ambienti comunitari, sovraffollati, sono legati ad alte incidenze di sieropositività (90%), con titoli anticorpali più elevati rispetto a quelli riscontrabili in gatti che vivono in ambienti più controllati. Per alcuni gatti la vita in comunità è una fonte di stress molto importante.
· predisposizione genetica
  • * sono predisposti i gatti di razza, sia per motivi genetici sia perchè più facilmente vivono in gruppi/allevamenti (fonte di stress, vedi sopra)
Si ricorda ancora che la fonte virale è una mutazione del FECV in FIPV

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Segni clinici
Ampia variabilità sia nella forma che nella gravità.
Se non sono presenti imponenti versamenti, i segni clinici sono aspecifici:
· febbre
· letargia
· anoressia
· dimagramento
· vomito
· diarrea
· anemia
Esistono 2 forme principali:
"UMIDA"/Essudativa:
· Presente in 3/4 dei gatti colpiti
· Si sviluppa quando prevale la risposta umorale, mentre è debole quella cellulo-mediata
· è l'effetto di un fenomeno di ipersensibilità di tipo III
· Secondaria ad aumentata permeabilità delle pareti vascolari
· Il fluido è ricco di proteine
· Accumuli principali in cavo peritoneale e pleurico
· Possibili versamenti anche in cavo pericardico, area subcapsulare renale e scroto
· Prova della succussione positiva
· Possibile coagulazione del liquido, con formazione di compartimenti
· Estensione della flogosi agli organi contigui (fegato, pancreas etc.)
· Sierose colpite da sierosite fibrinose, con placche ed adesioni
"SECCA"/Granulomatosa:
· Presente in ¼ dei gatti colpiti
· Si sviluppa quando prevale una risposta infiammatoria cellulo-mediata (non protettiva)
· Lesioni piogranulomatose diffuse
· Sintomatologia legata alla sede dei piogranulomi
· Visceri addominali
* Fegato - epatomegalia, ittero etc.
* Rene - nefromegalia (irregolare), insufficienza renale etc.
· SNC
* esprimono una meningoencefalite piogranulomatosa multifocale
* variano a seconda dell'area colpita
* atassia
* convulsioni
* alterazioni comportamentali
* etc.
· Occhio:
* spesso bilaterali
* uveite
* ipopion, ifema
* ipotonia
* emorragie retiniche con possibile distacco
* etc.
Alcuni gatti sono affetti da entrambe le forme (ad es. un versamento addominale & uveite).
Febbre presente in entrambe le forme:
· nella "umida" Þ andamento altalenante
· nella "secca" Þ persistente
Coagulazione Intravascolare Disseminata (DIC)
· è una complicazione frequente
Prognosi
L'infezione da FCoV ha 3 possibili esiti:
1. Il gatto sviluppa la FIP (fino al 10% delle infezioni, a seconda della presenza o meno dei fattori di rischio prima evidenziati). La FIP è invariabilmente fatale nella forma effusiva, con attesa di vita di gg.-settimane. Vi sono rari casi di controllo della patologia fino ad 1 anno in forme granulomatose.
2. La grande maggioranza dei gatti produce anticorpi sistemici e riesce a debellare l'infezione da FCoV dopo un periodo di tempo variabile e il titolo degli anticorpi ritorna a zero. Il 58% dell'eliminazione del FCoV dura fino ad un mese e il 95% meno di 9 mesi.
3. Il gatto diventa un portatore a vita di FCoV (il 13% dei gatti infetti). Questi gatti eliminano continuamente il FCoV attraverso le feci e si mantengono per lo più perfettamente sani, anche se alcuni sviluppano una diarrea cronica.
Diagnosi
La diagnosi è difficile. Nelle forme piogranulomatose può anche essere impossibile.
Unico metodo definitivo: esame istopatologico dei tessuti colpiti e conseguente indagine immuno-istochimica del tessuto. La raccolta può avvenire con:
· Animale in vita: biopsia
· Animale deceduto: autopsia
· La perivasculite granulomatosa è caratteristica
Nella letteratura si riporta che in assenza di esame istopatologico la malattia si può solo sospettare e si devono assemblare anamnesi, segni clinici e sierologia. Nella nostra esperienza un uso giudizioso della PCR (vedi oltre) permette di raggiungere la diagnosi con sufficiente accuratezza.
Esame emocromocitometrico
· alterazioni aspecifiche
* neutrofilia
* linfopenia
* anemia normocromica/normocitica nel 50% dei gatti
* a volte piastrinopenia
Profilo coagulativo
· DIC
* allungamento dell?aPTT e/o del PT
* ipofibrinogenemia. Considerando che la FIP è una patologia fortemente pro-infiammatoria, anche livelli normali di fibrinogeno devono far sospettare un aumento dei consumi (DIC), il sequestro (nel versamento) e/o la mancanta produzione epatica
* aumento degli FDPs
* aumento dei D-Dimeri (anche se sono difficili da determinare nel gatto)
Esame chimico-clinico
· alterazioni dei parametri legate agli organi coinvolti
· iperglobulinemia policlonale
* alta sensibilità
* scarsa specificità
Esame urine
· alterazioni dei parametri legate agli organi coinvolti
Esame del versamento (quando presente)
· Caratteristiche di un essudato
· Liquido giallo/dorato, vischioso, con fiocchi di fibrina
· Le cellule presenti sono solitamente neutrofili, linfociti e macrofagi
· Realizzare l'elettroforesi delle proteine del versamento
· Con pt > 3.5 gr/dl + globuline > al 50%: sensibilità del 100% ma specificità del 13-71%
· NB: qualsiasi flogosi cronica e neoplasia può generare un versamento simile quello "tipico" da FIP; l'analisi del liquido è fondamentale per escludere un versamento purulento settico, oppure per la diagnosi di un versamento secondario ad es. ad un linfoma. Vi sono però patologie infiammatorie viscerali, ad es. le colangioepatiti, che sono a volte associate ad un versamento essudatizio, con presenza di cellule macrofagiche. Risulta fondamentale quindi il reperimento del virus nel versamento e a nostro giudizio la PCR quantitativa rappresenta il test di prima scelta.
Esame sierologico:
· Gli Ab indotti dal FIPV sono indistinguibili da quelli indotti dal FECV (molto più frequente)
· Gli aa. portatori possono avere titolo basso o assente
· Gli aa. con forma clinica in corso hanno spesso un alto titolo anticorpale
· Gli aa. con forma clinica grave possono essere privi di ab, perché gli Ab si legano al virus Þ il 50% dei gatti con forma clinica presentano un titolo anticorpale < 1:100
· Dosaggio anticorpi:
* Nelle infezioni da coronavirus compaiono 7-10 gg. l'ingresso dell?agente eziologico
* Il test è di scarsa utilità per il riconoscimento dei gatti portatori della forma enterica. Sono stati descritti casi in cui il titolo anticorpale IFAT è diminuito solo 25 mesi dopo che l'animale aveva smesso di espellere il virus.
* Gatti considerati positivi e a rischio se il titolo è > 1.600/1:3.200
* Forme ?secche?: > 1:3200
* Forme ?umide?: 1:100-1:3200
* Alti titoli: alta sensibilità, scarsa specificità
* titoli medi o bassi: ??
* Con titolo > 1:3.200 si considera il gatto "predisposto" a sviluppare la patologia
* valutazione della cinetica ?
· Metodica IFI (immunofluorescenza indiretta)
* 1a scelta, nel caso si voglia utilizzare la sierologia
* Valori quantitativi
· Metodica ELISA, RIM
* disponibile per uso ambulatoriale.
* Semiquantitativo: la positività equivale ad un titolo IFA >/= a 1:3.200 (vedi anche le indicazioni dei Produttori)
* Utilità ?
Esame virologico
· Immunofluorescenza diretta sul versamento (studio sperimentale della Facoltà di Med. Vet. dell'Università di Milano)
· RT-PCR (vedi anche una tabella riassuntiva)
* è la metodica di 1a scelta
* Si può eseguire su versamenti, liquor, feci, aspirati linfonodali e organi. Il ritrovamento dei FcoV su sangue periferico, sia di esito positivo o negativo, è di scarso significato clinico, perchè il coronavirus enterico può localizzarsi anche in fegato, milza e reni e può circolare nel sangue (fino al 37% dei gatti sani presenti in una colonia).
* Non esiste una PCR per FIP, perchè è impossibile discriminare tra la forma enterica ?benigna? e la forma mutata, "maligna", che causa la FIP.
* Sarebbe bassa la probabilità di ritrovare il FeCV sia nel liquor che nei liquidi di versamento.
* Un gatto con un'alto carico infettante di FeCV avrebbe una probabilità più alta di sviluppare la FIP, considerando che vi sarebbero un numero più alto di organismi suscettibili alla mutazione che fa avvenire la FIP.
* Se il gatto elimina il FCoV in maniera intermittente, il giorno successivo al campionamento un gatto che elimina il virus potrebbe avere smesso di farlo, o viceversa. Per questo motivo una serie di almeno 3 valori consecutivi negativi sarebbero necessari per assicurare la negatività ai FCoV.
Per un utilizzo pratico della RT-PCR è disponibile una tabella riassuntiva
Diagnosi differenziale
Possono presentare segni clinici simili alla forma effusiva le cardiomiopatie, le epatopatie, le neoplasie epatiche, il linfosarcoma timico e le rare micosi sistemiche.
Terapia
Palliativa
· Immunosoppressiva
* Prednisone 2-4 mg/kg q24h PO, SC
* Altri immunosoppressivi che sono stati impiegati: clorambucile, ciclofosfamide, melfalan
· Paracentesi
* Solo in emergenza
* Porta a grave deplezione proteica
· Altre
* ASA: 10 mg/kg q48-72h PO
* Interferone: 30 UI/kg/die PO
* Vitamina C: 125 mg/gatto q12h PO
* Tiamina: 100 mgr/gatto/die
* Ciclosporina PO
Antivirale
· L'unica molecola antivirale che presenta un minimo interesse per la terapia della FIP è l?interferone felino. La posologia consigliata nel solo studio ad oggi disponibile prevede l?inoculazione di 1 milione di unità/kg q48h SC per 4 settimane e poi una volta a settimana per mesi. La terapia antivirale viene associata a corticosteroidi. Ulteriori informazioni sono disponibili nel sito della Prof.ssa Diane Addie, dell'Università di Glasgow

Profilassi
Diretta
Lo screening di massa:
· ha scarsa validità a causa della cross-reazione tra FIPV e FECV
· eventuale significato solo nelle comunità, per creare un gruppo SPF
· in gruppi numerosi di gatti, è sufficiente testare in mdo random 3-4 gatti. Se vi sono sieropositivi, è sicura la presenza del virus in tutto il gruppo.
L?igiene ambientale è molto importante, a partire da un numero adeguato di lettiere, dalle quali si tolgano le deiezioni una volta al giorno e che vengano lavate e disinfettate una volta a settimana. Sarebbe anche opportuno tenere coperte le cassette per evitare la dispersione di particelle virali.
Isolare le gatte gestanti sieropositive prima del parto e sottrarre i gattini dopo 5-6 settimane di vita (il contagio non avviene per via transplacentare). La bontà della procedura si valuta con un test sierologico sui gattini, da eseguire dopo le 10 settimane. Questa tecnica di svezzamento precoce ha prevedibilmente degli effetti disastrosi sul futuro comportamento dei gattini
Gestione dei gatti sieropositivi:
· Un gatto sieropositivo può negativizzarsi in qualsiasi momento tra 3 mesi e qualche anno. Può essere testato ogni 3-6 mesi.
· Un gatto sieronegativo non dovrebbe emettere il virus enterico con le feci
· Il 33% dei gatti sieropositivi emette il virus con le feci. Esiste una piccola percentuale di gatti che è disseminatore a vita. è riconoscibile dal fatto che l'escrezione si mantiene per più di un anno
Indiretta
Negli USA disponibile dal 1991 un vaccino VA, a somministrazione intranasale:
· la replicazione avviene solo nelle vie nasali, perchè sensibile al calore
· efficace se la dose infettante è bassa.
· La sua efficacia è limitata dal fatto che la 1a inoculazione deve essere praticata a 16 settimana, quando la maggior parte dei gatti a rischio sono già infetti
· valutazione difficile per le peculiarità della patologia:
* scarsa morbidità
* variabile patogenicità dei diversi ceppi virali esistenti (il vaccino è preparato a partire dal sierotipo II, che è meno frequente del sierotipo I)
* sensibilità individuale
* etc.

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Indicazioni pratiche per l'uso della RT-PCR per coronavirus felini (tabella riassuntiva)

Laboratorio d'Analisi Veterinarie "San Marco", Padova
Indicazione
 Campione da raccogliere
 Commenti

Ricerca di animali portatori, al fine di creare un allevamento indenne da coronavirus
 Tampone fecale
 La sierologia non è adatta a questo scopo, perchè un gatto sieropositivo potrebbe in realtà aver terminato l'escrezione virale e potrebbe essere mantenuto nell'allevamento.
La PCR, quando positiva, esprime una certezza in relazione allo stato di portatore. La carica enterica è maggiore nelle fasi iniziali. Se la quota di virus riscontrata nelle feci è bassa, è probabile che l'emissione del virus con le feci si stia riducendo e che sia possibile una negativizzione entro qualche mese.
In caso di negatività, vi sono 2 possibilità: il gatto è indenne e/o ha terminato l'escrezione virale, oppure il FCoV è ancora presente, ma l'escrezione è intermittente. I gatti con PCR negativa nelle feci dovrebbero essere ritestati 3 volte nell'arco di 2 mesi (secondo alcuni Autori anche più frequentemente, ma l'alta sensibilità della nostra metodica probabilmente permette di ridurre questi campionamenti)

Sospetta FIP "umida", con presenza di un versamento
 Essudato, conservato in una provetta con K3EDTA, da conservare ed inviare refrigerata. Il campione deve giungere al Laboratorio entro 3 gg. dalla raccolta
 La ricerca del RNA virale nel fluido è a nostro avviso una metodica eccellente per la diagnosi della FIP. Pur ammettendo che il paziente sia affetto da altra patologia e che casualmente vi sia del coronavirus enterico nel circolo periferico che arrivi al fluido campionato, è certo che la quantità di virus, in questo caso sia minima, mentre nelle forme essudative secondarie a FIP, con la PCR quantitativa si osservano costantemente altissimi titoli virali. Sarà quindi la quantificazione del virus, permessa dalla metodica Real Time da noi utilizzata, a discriminare tra una presenza casuale di un FCoV e una FIP "umida".
Si suggerisce contestualmente di eseguire la ricerca del virus anche su sangue intero in K3EDTA. Solitamente in caso di FIP è positivo il versamento ma non il sangue

Sospetta FIP "secca", localizzata (fegato, rene, linfonodi)
 Ago aspirato. Inviare al Laboratorio la siringa ancora inastata con l'ago utilizzato per il campionamento
 Nella nostra esperienza, in caso di FIP "secca", la quantità di virus ottenibile dalla siringa è molto alta. Ovviamente si suggerisce contestualmente di eseguire anche, con un'altra siringa, un'aspirazione per ottenere dei campioni citopatologici.
Si suggerisce contestualmente di eseguire la ricerca del virus anche su sangue intero in K3EDTA. Solitamente in caso di FIP è positivo l'ago aspirato ma non il sangue

Sospetta FIP "secca", in caso di uveite
 Umor acqueo, conservato in K3EDTA
  La PCR è la metodica di prima scelta per questa condizione clinica

Sospetta FIP "secca", in presenza di sintomi neurologici
 Liquido cefalo-rachidiano conservato in K3EDTA
 
Vedi sopra

Varie
 Sangue intero in K3EDTA (sconsigliato)
 E' discutibile utilizzare il sangue periferico come campione biologico per la ricerca dei coronavirus. Si deve ricordare che il virus enterico può sporadicamente localizzarsi anche nel circolo ematico. Di conseguenza, in caso di positività, è impossibile distinguere tra la comune ed asintomatica infezione enterica e la FIP.
Se si volesse invece utilizzare il sangue per la diagnosi di FIP, in assenza di lesioni campionabili (fluidi, lesioni viscerali etc.), si ha comunque di fronte una prova a bassa sensibilità, perchè quasi sempre, in base ai nostri dati, la FIP, secca o umida, non è associata a viremia.
E' possibile che nel prossimo futuro anche in questa particolare situazione, la quantificazione del virus circolante tramite la metodica quantitativa permetta di superare i problemi prima elencati. Ad oggi però mancano dati al riguardo sia dalla letteratura che dalla nostra pratica clinica.
In conclusione noi sconsigliamo l'uso del sangue periferico per la ricerca dei coronavirus.

Valutazione di gatti asintomatici, conviventi con gatti ammalati di FIP
 ?
 Non esiste alcun test per diagnosticare una FIP prima che compaia la forma clinica.
Il tampone fecale può solo permetterci di riconoscere la forma enterica, comunque molto frequente.

Autore: T. Furlanello, DVM, Dip ECVCP, Febbraio 2010

http://www.sanmarcovet.it/

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